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Published on Settembre 12th, 2024 | by Redazione MG News

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Perchè votano ancora Trump ?

Questo se lo chiedono in molti. E non è facile rispondere a questa domanda. Come è possibile che una parte consistente di americani sia disposta a votare un personaggio pluri inquisito e condannato, che ha mostrato disprezzo per la massima istituzione democratica – il Congresso, che si mostra interessato solo ai suoi affari, che ha mostrato in N occasioni di non conoscere minimamente le materie di cui parla, etc etc

Donald Trump è un specie di feticcio per una parte degli americani. Certo non tutti quelli che sono disposti a votarlo ma è comunque una fetta di elettorato non trascurabile. Cosa significa ? Che è considerato un simbolo, un’icona, ancora di più una sorta di divinità immortale (non a caso scampato all’attentato). Quindi qualunque cosa dica o faccia, qualunque puttanata spari – tipo quella degli immigrati che mangiano i cani – non scalfisce minimamente il supporto fideistico di questa parte di americani.

Possiamo pensare ogni male possibile di questa gente; da questo humus sono nati i movimenti che si sono resi responsabili ad esempio dell’assalto a Capitol Hill nel gennaio del 2021. Che sono razzisti bianchi, di livello culturale basso, senza valori e idee etc etc. Ma questo purtroppo non cambia la realtà: per loro Trump è un feticcio, un eroe che combatte tutti i loro “nemici” (veri o presunti) e quindi lo votano a prescindere. Se vogliamo azzardare una interpretazione sociologica questa gente è quella rimasta orfana del sogno americano di grandezza, degli antichi valori di attaccamento alla patria, di conquista di terre e popoli ostili, se vogliamo eredi dell’epopea del Far West. Del tipo “se vuoi qualcosa prenditela con la pistola in pugno”.

Questo segmento di popolazione – ripeto non trascurabile – azzarderei il 20-25% dell’elettorato potenziale di Trump, potremmo chiamarla i fideisti.

Un secondo segmento di popolazione io lo definirei gli inerti. Questi per la verità esistono in tutti i Paesi in modo più o meno esteso. In USA sono molto molto presenti. Si tratta di persone che non si interessano alla politica che hanno un livello culturale medio-basso, che hanno spesso come unica fonte di informazione i social network, o meglio la loro parte peggiore. Le loro motivazioni al voto per Trump sono del tipo. “E’ stato il miglior presidente” (in base a cosa?) “Con lui l’economia andava benissimo” (tutto da dimostrare) “Lui difende gli interessi della gente, non di quelli di Wall Street” (è esattamente il contrario). Oppure ancora: “Ho sempre votato repubblicano” (Trump è il meno repubblicano di tutti i politici che lo hanno preceduto). E tutta una serie di altre banalità e sentito dire.  Anche far cambiare idea a questa gente che fra parentesi guarda poco o nulla i dibattiti televisivi, non legge i giornali, etc è molto difficile.

E infine c’è un terzo segmento di potenziali elettori di Trump. I li definisco i pragmatici. Questi cercano di fare un ragionamento e mettono su un piatto quello che ha fatto Trump, il suo peso internazionale (vero o presunto) e quello che hanno fatto i democratici sugli argomenti più sensibili come l’economia, l’immigrazione, etc. Hanno votato tendenzialmente repubblicano ma sono anche disponibili a cambiare idea se qualcuno riesce a convincerli. E’ la parte più sana, anche più istruita dell’elettorato conservatore. Purtroppo sono anche la minoranza. Forse valgono un 10% del potenziale elettorato di Trump

Probabilmente qui in Italia ma anche in altri paesi occidentali uno come Trump che ha appoggiato un episodio così grave come l’assalto a Capitol Hill non sarebbe neanche arrivato alla candidature, ma negli USA le cose funzionano in maniera diversa. Ed è molto facile passare per dei perseguitati politici anche perchè là la magistratura effettivamente è di nomina politica.

Quindi la Kamala Harris se vuole vincere – in una situazione così polarizzata – deve puntare a mobilitare tutto il suo potenziale elettorato che è piuttosto ampio, ma una parte di questo è ritroso ad andare a votare. Quindi la mobilitazione delle minoranze nere, ispaniche dei giovani e delle donne è la strada migliore per la Harris per arrivare al successo. Poi se riesce anche a convincere la fascia dei cd indipendenti – noi in Italia li chiameremmo indecisi – che vale circa l’8% dell’elettorato allora la prospettiva di vittoria diventa concreta.

 

 

 

 

 

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